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sexta-feira, 21 de maio de 2010

UNGARETTI

LA PIETÁ


3.





La luce che ci punge

E' un filo sempre più sottile.

Più non abbagli tu, se non uccidi?
Dammi questa gioia suprema.

4.

L'uomo, monotono universo,
Crede allargarsi i beni
E dalle sue mani febbrili
Non escono senza fine che limiti.

Attaccato sul vuoto
Al suo filo di ragno,
Non teme e non seduce
Se non il proprio grido.

Ripara il logorio alzando tombe,
E per pensarti, Eterno,
Non ha che le bestemmie.

1928

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